A 5 anni dalla tempesta Vaia - che ha colpito il Trentino e l’intero Nord-Est italiano tra il 28 e il 29 ottobre 2018 - molto è stato fatto per ripristinare, risarcire e ricostruire. Pensando al futuro, in particolare alla luce dei cambiamenti climatici che stanno modificando sia lo stato di salute delle foreste sia l’intensità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi, si rende necessario capitalizzare questa esperienza e imparare a gestire la possibilità che eventi simili a Vaia si ripropongano sul territorio. A questo scopo, la Provincia autonoma di Trento è partner di un progetto europeo Interreg che riguarda lo Spazio Alpino per elaborare assieme ad altri Paesi dell’arco alpino strategie di gestione dei rischi da eventi meteorologici estremi nel contesto dell’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. Il fortissimo vento che aveva caratterizzato la tempesta (con raffiche superiori a 120 chilometri orari e il valore massimo registrato dalla rete di stazioni di Meteotrentino di oltre 190 chilometri orari a passo Manghen) aveva causato nel solo Trentino lo schianto di circa 4 milioni di metri cubi di alberi, interessando una superficie di oltre 20mila ettari. Le piogge intense e persistenti (in 72 ore erano caduti in media sul territorio 275 millimetri di pioggia con punte massime superiori ai 600 millimetri) avevano comportato un significativo incremento delle portate lungo l’intera rete idrografica provinciale e diffusi fenomeni di erosione, trasporto e deposito di detriti. Ancora oggi le conseguenze dirette e indirette di Vaia - di natura economica, sociale, ambientale ed ecosistemica - sono evidenti.