Dove non arrivano i metodi tradizionali, ecco che entrano in gioco la scienza, lo studio, la ricerca e l’innovazione. Il cardiochirurgo roveretano Gino Gerosa lancia la sfida alla Provincia: finanziare un progetto per arrivare al primo cuore artificiale made in Trentino. Per discutere il tema della cura, dei trapianti e delle tecnologie più moderne, l’esperto ha incontrato un’interessata e coinvolta platea alla Filarmonica roveretana su invito dei Rotary Club locali. Tra gli argomenti toccati, anche quello dell’intelligenza artificiale che, ha sottolineato Gerosa, per quanto importante non può sostituirsi al fattore umano, vero elemento in grado di fare la differenza nei trattamenti. La strada comunque è ben tracciata e porta verso nuove strategie ed approcci medico-scientifici. L’idea del cuore artificiale dunque potrebbe ben presto diventare qualcosa di più concreto. E c’è la reale possibilità che i tempi vengano velocizzati parecchio, per quella che sarebbe a tutti gli effetti una svolta epocale.