Franco Ianeselli aggredito al Pride

Domenica 04 Giugno - 15:52

Arrivano le dichiarazioni di solidarietà al sindaco Ianeselli e alla sua famiglia dopo l’episodio di aggressione da parte di tre anarchici No Tav, già noti alle forze dell’ordine, al Dolomiti Pride. Il sindaco, protetto dalla Digos all’avvicinarsi dei contestatori - era con moglie e figlio di 3 anni quando è stato aggredito con frasi minacciose. “Il nostro partito – scrive Sinistra Italiana - ha fatto e fa parte del vasto ed eterogeneo movimento che ha espresso criticità e proposte alternative al progetto di bypass ferroviario della città di Trento. Crediamo però che le lotte politiche si debbano svolgere nel confronto deciso ma pacato e nel rispetto reciproco, non con modalità prevaricatorie”. Solidarietà anche da parte di Campobase che esprime sconcerto per quanto accaduto e ribadisce “la necessità di costruire una società civile dove al primo posto rimanga la capacità di confrontarsi e di costruire percorsi convergenti per il bene comune e il rispetto delle persone e delle istituzioni”. Invia un messaggio anche Francesca Gerosa di FdI. “Accerchiare il Sindaco Franco Ianeselli insieme alla sua famiglia (ma anche fosse stato solo) e costringerlo a tornare a casa, pure scortato, è un atto indegno e di cui chi l’ha compiuto deve farsi un esame di coscienza – scrive Gerosa. “Questi fatti – conclude - non possono restare impuniti, le azioni e le scelte della politica di misurano con il voto, non passando per atti intimidatori”.

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