Grande festa all’ex convento di Maria Bambina per l’inaugurazione ufficiale, più volte rimandata a causa della pandemia, del Centro di salute mentale (Csm) di Trento e del Centro di riferimento provinciale per i disturbi del comportamento alimentare (Cdca). Un evento molto partecipato che ha visto la presenza di pazienti, familiari e cittadini oltre a numerose autorità. «Tutti noi, cittadini, utenti e operatori, – ha evidenziato Marco Maria Goglio, direttore dell’Unità operativa di psichiatria da cui dipende il Centro salute mentale – abbiamo vissuto anni difficili. Questa inaugurazione rappresenta un momento per incontrarci e riconoscere che, oltre alle sofferenze, assieme costruiamo delle possibilità e delle risorse”. Il Centro salute mentale di Trento è parte dell’Unità operativa di psichiatria del Dipartimento transmurale di salute mentale e rappresenta il primo punto di contatto per le persone che necessitano di aiuto, la porta di ingresso a tutte le aree dell’Unità operativa. Il Centro garantisce l’assistenza psichiatrica territoriale attraverso un’intera gamma di servizi per la salute mentale vicino al luogo di vita dei pazienti, mantenendo il più possibile la continuità nel rapporto terapeutico, anche nelle fasi di criticità. “Questa struttura accogliente e funzionale– ha affermato il direttore generale di Apss Antonio Ferro – è un segno tangibile di integrazione con la comunità trentina perché è attraverso le relazioni, la condivisione e la conoscenza che si aiutano le persone a uscire dall’isolamento”. L’Unità operativa di psichiatria una superficie netta di circa 2.600 mq suddivisa sui tre piani dove si trovano il Centro diurno, l’area del Fareassieme e uno spazio bar “Dolce & Caffè” con un’uscita diretta sul giardino.