Madre e figlio morti nel Garda, aperta l’inchiesta

Venerdì 19 Luglio - 10:46

Non c’è un allarme sicurezza sulle sponde di Riva del Garda. Certo c’è una zona in cui la balneazione è vietata davanti alla foce del Varone e Albola, ma non c’è alcun bisogno di ampliarla. Inoltre a Riva del Garda c’è un servizio di spiagge sicure che funziona molto bene e che solo negli ultimi 20 giorni ha salvato due persone. Il tutto però rende ancora più inspiegabile la tragedia di martedì scorso. Hanna Shabratska e il figlio Oleksy sono entrati nel lago senza fare mai più ritorno, il giorno dopo i loro corpi sono stati recuperati in fondo al lago. La procura non ha disposto l’autopsia: l’ispezione cadaverica esterna dei corpi confermerebbe l’ipotesi dell’incidente, escludendo l’ipotesi di aggressione o violenza. La madre non aveva acqua nei polmoni, cosa che fa pensare a un malore, mentre il figlio sarebbe affogato. Sulla dinamica ci sono ancora accertamenti ma Mauro Mariotti, il compagno di Hanna, sembra esserne sicuro: la donna sarebbe andata in soccorso al figlio in difficoltà e non avrebbe retto. Oggi è il momento del lutto. La donna sarà cremata a San Pietroburgo e riposerà accanto alla famiglia d’origine, la salma di Oleksy invece verrà sepolta a Kiev, dove vive ancora suo padre.

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