E’ stata presentata la nuova ed ultima mostra inserita all’interno del programma espositivo del Mart previsto per il 2024. Un percorso che analizza come l’arte etrusca abbia influenzato l’arte italiana del primo Novecento, con una particolare attenzione al periodo tra le due guerre. Il progetto prevede un’unica esposizione dislocata tra gli spazi del museo roveretano e quelli della Fondazione Luigi Rovati situata a Milano, dove è stato presentato in anteprima alla stampa, il lavoro che ha permesso di portare a compimento l’ambiziosa idea iniziale. Nel suo intervento il Presidente del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Vittorio Sgarbi ha posto l’attenzione sull’importanza dell’antica arte, sottolineando come quello degli etruschi sia un mondo vivo, presente ed ancora necessario. Uno stile denso, sintetico e “primitivo” di un popolo misterioso, le peculiarità delle tecniche della terracotta, dei metalli e della pittura parietale e vascolare sono riuscite a suggestionare numerosi artisti. Attraverso diversi linguaggi visivi, l’esposizione racconta infatti del percorso grazie al quale la diffusione di stili, forme e materiali influenzò il lavoro di Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Giacomo Manzù e numerosi altri artisti. L’esposizione è stata curata da Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Alessandra Tiddia e sarà visitabile da 7 dicembre 2024 al 16 marzo 2025.