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Montevaccino, il contraddittorio per il 5G continua

Martedì 11 Marzo - 18:24

Montevaccino e l’Antenna 5G il contraddittorio continua, come promesso i residenti che abitano adiacenti all’antenna di telefonia mobile, istallata lo scorso settembre, hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato dopo che il Tar di Trento ha dato ragione all’azienda telefonica e alla Provincia autonoma. Da poco l’antenna che sovrasta i tetti delle case degli abitanti di Montevaccino è attiva, 4 celle nuove a cui presto verrà aggiunta la quinta per il 5G. A Montevaccino si respira il disappunto per una sentenza reputata ingiusta, quella del Tar, ma soprattutto qui aleggia tanta delusione nei confronti delle Istituzioni, Provincia e Comune di Trento che non hanno accolto le volontà di chi si era comprato molti anni fa una casa nel verde e ora invece di fronte a sé ha un’antenna di 22 metri di altezza. Ce lo racconta Claudio Gottardi, che, 22 anni fa, venne ad abitare a Montevaccino proprio perché considerata un’area di pregio. Ora Claudio, come le altre famiglie che vivono sotto l’antenna, si sentono abbandonati dalle Istituzioni. Temono i pericoli per la salute causati dalle onde elettromagnetiche, specie per i più piccoli. Adesso la parola passa al Consiglio di Stato, per il pronunciamento, però, si dovrà attendere quasi un anno.

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