Ripensare città e montagna per le sfide ambientali

Sabato 19 Ottobre - 10:50

Dialogo sulla sostenibilità urbana e naturale, sinergia tra città e montagna, e l'importanza di integrare la natura nel contesto urbano. Sono stati i temi al centro della seconda serata della rassegna “Sguardi sul mondo” organizzata dal Sait in occasione del suo 125° anniversario e ospitata alla sala inCooperazione a Trento. L’evento, è stato introdotto dal presidente del consorzio delle cooperativa di consumo, Renato Dalpalù, prima di lasciare parola e microfono al professor Stefano Mancuso, scienziato, botanico e saggista di fama internazionale, e a Massimo Bernardi, neo direttore del Muse – Museo delle Scienze di Trento. Stefano Mancuso ha offerto una panoramica sul crescente impatto delle città sul pianeta. Il botanico ha parlato di “rivoluzione urbana”, una transizione necessaria verso città più verdi, in cui la natura diventi protagonista. Tra le proposte di Mancuso, una delle più audaci riguarda la riduzione delle strade per fare spazio agli alberi. Nel corso della serata, si è riflettuto sul potenziale di Trento, città inserita in un contesto montano, per diventare un modello di integrazione tra natura e urbanizzazione. “Il futuro delle città come Trento – ha affermato Bernardi – potrebbe essere quello di fondersi con la montagna, creando un ecosistema che coinvolga l'intero territorio, non solo come spazio fisico, ma come luogo di vita, cultura e benessere”. Massimo Bernardi ha affrontato la questione del crescente desiderio di abbandonare le città per rifugiarsi in montagna, una tendenza vista come risposta alle tensioni e al sovraffollamento urbano.

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