Il convegno organizzato da Terme di Levico, Comune di Levico Terme, Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF ODV) e Organizzazione mondiale del Termalismo (OMTh) accende i riflettori sulla fibromialgia una sindrome detta invisibile perché comporta diversi sintomi ma non vi è nessun metodo diagnostico preciso, una patologia cronica invalidante che colpisce in Italia fino a 2 milioni di persone. L’80% dei pazienti sono donne, con un picco d’incidenza tra i 40 e 60 anni. Si elencano fino a 100 diversi sintomi. Tra le terapie non farmacologiche, complementari, un ruolo importante viene attribuito ai trattamenti termali. “Le acque termali, a seconda del contesto geografico in cui sgorgano e quindi delle loro diverse caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche possono possedere proprietà analgesiche, miorilassanti, antiossidanti, antiinfiammatorie e modulatrici sul sonno e sull’ansia. Questi effetti biologici possono influenzare favorevolmente i sintomi caratteristici dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica”, evidenzia la direttrice sanitaria delle Terme di Levico Patrizia Manica, ospite della trasmissione Mattino Insieme Alle due giornate di convegno parteciperanno esperti nazionali ed internazionali come il Prof. Sarzi Puttini e il dott. Paolazzi referente della sezione di Trento AISF odv, e oltre cento partecipanti. Nella prima giornata del Convegno si parlerà di diagnosi e approcci terapeutici alla fibromialgia, farmacologici e non, con un focus sul rilevante ruolo – in corso di ulteriore approfondimento scientifico - dei trattamenti termali. Il secondo giorno sarà invece dedicato ad una disamina del ruolo politico-sociale e sanitario del termalismo con approfondimenti in merito alla prescrivibilità delle cure termali e alla necessità di sensibilizzare le diverse figure sanitarie coinvolte nell’invio dei pazienti alle terme e nell’erogazione delle cure. Anche se l’argomento è più che mai attuale e sotto la luce del riflettore, al momento in Italia la fibromialgia non è inserita nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e questo significa per i pazienti l’impossibilità di accedere a forme di esenzione alla partecipazione di spesa, oltre ad aver determinato l’assenza di adeguati protocolli clinici-assistenziali.