Martedì 11 Febbraio - 17:34

Trento continua a sorprendere, torna alla luce una necropoli monumentale di epoca preromana emersa a seguito dell’attività di tutela preventiva condotta dall’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento in occasione dei lavori di restauro e riqualificazione di un edifico storico in via Santa Croce. I ritrovamenti consistono in 200 tombe complete di prestigiosi corredi, caratterizzate dal rito della cremazione indiretta e sono soltanto una parte di quelle potenzialmente conservate nel sottosuolo ancora da indagare. Un unicum in ambito alpino. “Una scoperta incredibile, che ci mostra una nuova storia della città di Trento, non più quindi solo come città romana" - commenta la vicepresidente e assessore provinciale alla cultura Francesca Gerosa. Un contesto funerario perfettamente conservato posta tra due antichi canali che si potevano attivare in caso di fenomeni di piena a una profondità di circa 8 metri rispetto all’attuale quota di via Santa Croce. Una necropoli che svela i segreti di una Trento della prima età del Ferro, "dell’elite di una società ben insediata nella conca di Trento, che rappresentava il suo potere e prestigio attraverso la deposizione di oggetti emblematici del proprio status privilegiato”, spiega il soprintendente Franco Marzatico. Reperti in metallo come armi ed elaborati oggetti di ornamento con inserzioni in ambra e pasta vitrea attestano l’esistenza di influssi e strette relazioni culturali con gli ambienti italici. La scoperta della necropoli monumentale di via Santa Croce apre nuovi scenari e suggestive ipotesi interpretative per la ricerca archeologica, considerata la sua collocazione nel centro storico di Trento e la rarità di questa tipologia di contesti nel territorio dell’arco alpino.