
Si è celebrata oggi avanti al GUP del Tribunale di Trento Enrico Borrelli il giudizio abbreviato a carico di un cinquantenne trentino, operaio, accusato di aver compiuto una serie di atti sessuali nei confronti della figlia. Reati che sono iniziati quando era ancora una bambina di 8 anni e che sono continuati fino alla sua maggiore età. L'uomo è stato condannato a 18 anni di reclusione e tre anni di libertà vigilata, una pena maggiore rispetto alla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica. L’uomo, separato dalla moglie, compiva le violenza nei confronti della figlia quando l'aveva in affidamento. La minore, solo recentemente, è riuscita a raccontare a un terapeuta-psicologo gli episodi subiti. Sono state accolte integralmente le richieste di risarcimento del danno avanzate dalle parti civili rappresentate dagli avvocati Camilla Valentina, per la minore e Paolo Mazzoni per la madre.