“Non è bene che l’uomo sia solo”. E’ questo il messaggio che ha lanciato Papa Francesco per la Giornata Mondiale del malato. Un invito a farsi prossimi, con passione e tenerezza. Il tempo dell’anzianità e della malattia sono spesso sinonimo di solitudine ed abbandono. L’indifferenza a chi è malato e più solo è purtroppo frutto di una cultura individualista, che coltiva il mito dell’efficienza, a discapito di chi non ha più le forze di stare al passo, sottolinea l’arcivescovo Lauro Tisi.