Sono oltre 30 le persone che verranno ospitate al Convento dei Frati Cappuccini grazie al progetto "Apriamo Ancora" che sarà attivo da ottobre. Smantellata l’accoglienza diffusa in Trentino i posti disponibili per i richiedenti asilo si sono ridotti a 734, l’ospitalità continua ad essere un percorso in salita soprattutto calcolando che il numero dei migranti è in crescita. Molti di loro fuggono da un contesto di guerra nel 2023 sono state 1805 le domande di protezione internazionale, ma solo 319 persone sono state accolte nei progetti dedicati. Ad aprire le porte dell’ospitalità è il Convento dei Frati Capuccini con il progetto di accoglienza notturna, frutto della sinergia tra il Centro Astalli, i Frati Capuccini e il Comune di Trento che ha stanziato 100mila euro in nome di una chance per far fronte alla stagione invernale. Un tetto e un’alternativa dignitosa con servizi migliorati e una sala comune per favorire la socializzazione e l’apprendimento della lingua italiana. In prima linea la scuola per migranti Penny Wirton di Trento, l’associazione Trentina accoglienza per stranieri e il Centro Astalli con il coordinatore Stefano Canestrini che afferma: “l'accesso ai dormitori e ai progetti di accoglienza è diventato sempre più difficile, con tempi di attesa molto lunghi, che costringono tante persone a vivere in situazioni di estrema precarietà. Il progetto di accoglienza notturna al Convento dei Frati Cappuccini vuole offrire un'alternativa a questa situazione, con la speranza che possa rimanere una soluzione temporanea: le persone migranti forzate, infatti, hanno il diritto di essere accolte in progetti dedicati e di accedere a quei servizi che permetteranno loro e a noi di costruire un futuro insieme”.