Dazi doganali "forti ma proporzionati" su una serie di prodotti americani a partire dal primo aprile, in risposta alle tasse statunitensi del 25% su acciaio e alluminio. È la prima risposta dell’Unione Europea e forse l’inizio di una guerra commerciale che preoccupa, anche in Trentino. Nel 2024 è aumentato il valore delle esportazioni trentine verso il mercato statunitense, cresciuto del 9,8% mentre il dato riferito all’intero continente americano registra un +6,5%. A dirlo la Camera di Commercio. Con un valore di 838 milioni di euro, pari al 15,8% delle vendite effettuate sui mercati internazionali, la Germania si conferma essere il primo mercato assoluto delle esportazioni trentine. A una certa distanza si collocano gli Stati Uniti con circa 683 milioni di euro (pari al 12,9% delle esportazioni complessive), la Francia con 500 milioni di euro (il 9,4%) e il Regno Unito con 440 milioni di euro (pari all’8,3%). I mercati europei sono i principali mercati di destinazione per le merci trentine con un valore pari a 3,84 miliardi di euro e un’incidenza del 72,3% sul totale delle esportazioni. I 27 Paesi dell’Ue post-Brexit assorbono il 57,4% dell’export locale complessivo. In parte sono stati proprio i paventati dazi di Trump ad accelerare le esportazioni trentine, ma ad oggi quello che preoccupa è non solo la frenata che potrebbe derivare da nuove imposte ma anche il possibile arrivo sul nostro mercato di tutti quei prodotti che non troveranno più sfogo oltreoceano Secondo la CIA-Agricoltori trentini dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024