L'addio di Trento ai padri cappuccini

Lunedì 18 Settembre - 09:44

Momenti di profonda emozione e commozione per l’addio dei frati cappuccini a Trento, dopo 500 anni di permanenza nel capoluogo. L'addio, dovuto alla carenza di vocazioni. Per il congedo dal capoluogo, d'intesa con l'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, è stata scelta la Badia di San Lorenzo, uno dei luoghi simbolo della presenza cappuccina, insieme al convento alla Cervara, dove trova posto anche la mensa dei poveri voluta dai frati. La mensa è destinata a rimanere come testimonianza viva della loro eredità evangelica e passa alla Caritas. "Porteremo avanti l'impegno dei frati, certo è un addio che pesa. E' sicuramente lo specchio di una carenza di vocazioni". Così l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi. I religiosi dal canto loro hanno sottolineato "A conclusione della nostra presenza nel convento di Trento, chiediamo a tutti i fedeli di continuare a perseverare nella fede e vi invitiamo a pregare insieme". Il convento passa formalmente in gestione alla diocesi, dopo la partenza dei religiosi a fine agosto. La messa di ringraziamento ha visto la presenza del ministro provinciale dei cappuccini fra Alessandro Carollo e del suo vice, fra Luca Trivellato, già responsabile della comunità di Trento e ora nella comunità di Arco.

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