"Alla vuota retorica di democrazia da parte dei fascisti e di un rettore colluso con il sionismo, rispondiamo con un presidio antifascista e antisionista". Così scrivono gli attivisti di intifada studentesca, in un comunicato diffuso durante l’ultimo presidio convocato all’ingresso del dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento. Mobilitazione a cui hanno preso parte anche i collettivi universitari Refresh e Fronte della Gioventù Comunista. Nel mirino della protesta c’è il decreto di legge sicurezza, ma anche i legami dell’ateneo trentino con le industrie italiane produttrici di armi e veicoli militari. Intrecci che, a detta dei i manifestanti, sarebbero testimoniati in primis da un corso di dottorato in “Innovazione industriale” promosso dai dipartimenti di Ingegneria e Fisca in collaborazione con le aziende Leonardo, Exprivia ed Iveco. I manifestanti hanno poi rivendicato l’impedimento del volantinaggio ai danni della lista di centro-destra Azione Universitaria, avvenuto il 15 novembre sempre in via Verdi. “Gli studenti non accettano lezioni di democrazia da Azione Universitaria e da membri di Gioventù Nazionale” – si legge ancora nel comunicato diffuso dagli attivisti – se davanti ai microfoni negano le proprie simpatie neofasciste, a telecamere spente inneggiano al Furher e si prodigano in saluti romani, come visto nell’inchiesta di Fanpage".