Per la prima volta dal 2016, gli interventi del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino sono in calo. Nel 2024 infatti sono 1.381 - 168 in meno rispetto all’anno precedente - 1.507 le persone soccorse. Al primo posto tra le attività che hanno richiesto un intervento c’è l'escursionismo con il 53,1% dei casi. Seguono la mountain bike con il 14,1% dei casi, l’alpinismo con il 5,6%, le ferrate con 4,9%, lo scialpinismo con il 4% e l’arrampicata sportiva con il 2,1, gli incidenti sul lavoro con meno del 2% degli interventi, il parapendio con l’1,5% e la ricerca di funghi con l’1,4%. Sul totale delle 1.507 persone soccorse, gli illesi sono stati 686, mentre i decessi 40. Sono stati realizzati 74 interventi per persone disperse, di cui 3 mai ritrovate. Tra le principali cause d’incidente, le percentuali più alte sono da attribuire nell’ordine alle cadute/scivolate, all’incapacità, ai malori e alla perdita dell’orientamento. Come ogni anno il picco di attività è stato raggiunto nei mesi estivi con 130 interventi a giugno, 305 interventi nel mese di luglio, 357 nel mese di agosto, 165 nel mese di settembre. Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino può contare su 757 soccorritori, operativi 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, e organizzati in 33 Stazioni di soccorso territoriali e 1 Stazione speleologica. A questi si aggiungono altre 33 persone che nel 2024 hanno ottenuto le qualifiche previste dal percorso formativo per diventare Operatori Soccorso Alpino e Operatori Tecnici Sanitari. (la foto è di Francesco Berti).