Il welfare trentino non eguali nel nostro Paese. A confermare la prima posizione della nostra realtà è stato il “Welfare Index Italia 2024”, strumento che prende in considerazione sanità, previdenza, politiche sociali e promosso dal gruppo Unipol. Ventidue gli indicatori complessivamente considerati, dai quali emerge come il Trentino sia secondo per il minor tasso di giovani Neet e cioè coloro che non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione: il dato si ferma al 10% contro il 18% della media nazionale. Poi sono fortunatamente poche le famiglie in povertà relativa, pari al 5,1%, mentre siamo secondi per spesa sanitaria pubblica pro-capite, con un importo pari a 2.710 euro. Bene anche la previdenza complementare, che si attesta sul valore più alto a livello italiano e cioè 60,6%. Dando uno sguardo più ampio alla classifica, al secondo posto si colloca l’Emilia Romagna mentre la provincia di Bolzano si siede sul terzo gradino del podio. Chiudono Campania e Calabria. Insomma, in un periodo storico di grandi cambiamenti che variano dalla crisi demografica e fino al tema della salute e della sanità, il Trentino ha dimostrato di saper rispondere con efficienza ed in modo estremamente completo dando non solo servizi, ma anche opportunità.